Viaggio nel tempo e censura cosmica

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Conoscete il Paradosso di Dummett?
Viene chiamato anche “Paradosso della conoscenza”. Ve lo spiego con un esempio pratico: 

Un critico d’arte torna nel passato per conoscere quello che diventerà il più famoso pittore del futuro. Ebbene, questo pittore quando incontra il critico dipinge quadri in verità molto mediocri, ben lontani dai capolavori che il futuro potrebbe conoscere. Ed ecco quindi che il critico d’arte gli mostra delle stampe dei futuri capolavori. Il pittore ne è talmente entusiasta che glieli sottrae e li va a ricopiare. Nel frattempo, il critico d’arte si deve reimbarcare nella macchina del tempo per tornare alla sua epoca e lascia quindi le copie nel passato.
La domanda è questa: considerando l’intera vicenda globalmente, da dove arriva, in definitiva, la conoscenza necessaria a creare i capolavori? Dal pittore o dal critico d’arte?

Questo paradosso viene ripreso in diversi film e libri. Cito per esempio, Ritorno al Futuro, dove Marty suona Johnny B.Goode in pubblico. Un membro della band, colpito dall’esibizione, fa sentire il pezzo a un suo parente, guarda caso Chuck Berry (autore proprio della canzone in questione).
Anche la saga di Terminator si basa su un’intrepretazione piuttosto fedele del paradosso in questione. Non a caso i terribili killer robotici al servizio di Skynet sono costruiti partendo da un microchip recuperato dalla carcassa di uno di essi, che ha viaggiato nel passato per compiere la celeberrima missione (uccidere Sarah Connor).
Citando Wikipedia, ecco un altro caso cinematografico celebre:

Lo stesso tipo di paradosso appare nel film Rotta verso la Terra della saga di Star Trek: l’equipaggio dell’Enterprise viaggia indietro nel tempo, fino alla San Francisco del 1986, e Scotty fornisce la formula dell’alluminio trasparente alla ditta che ne risulterà l’inventrice, creando così un paradosso di conoscenza.

La timeline di Terminator.
La timeline di Terminator.

Ovviamente esistono paradossi ben più noti legati al viaggio nel tempo, come quello detto “del nonno”, che fa appunto scervellare da sempre i fisici teorici.
Alcuni scienziati come i celebri Stephen Hawking e Roger Penrose ritengono che, qualora tentassimo in qualche modo di fare qualcosa in grado di mutare significativamente il passato, ad impedirlo interverrebbe una sorta di “censura cosmica”. Per evitare questa bizzarra ipotesi si può utilizzare una teoria quantistica nota come “teoria a molti mondi” che fu proposta nel 1956 da Hugh Everett III.

Questa teoria ci dice che ci sono tante copie del nostro mondo quante sono le possibili variazioni quantistiche delle particelle che lo compongono. Ne risulterebbe dunque un numero altissimo di mondi (o dimensioni) paralleli.
Per chiarirci le idee pensiamo ad un elettrone che ruota intorno ad un protone nell’atomo di idrogeno. Tale elettrone – secondo la meccanica quantistica – non ha un valore dell’energia ben determinato, ma si può solo dire che quella energia sarà contenuta in un certo set di valori con una certa distribuzione di probabilità: l’impredicibilità della natura a livello quantistico è una caratteristica intrinseca.
Ebbene, secondo la teoria a molti mondi, per ogni livello di energia dell’elettrone esiste un differente universo; lo stesso per tutte le altre particelle.
Quindi, nelle variazioni più evidenti, ci saranno mondi in cui il nonno si sposa con la nostra nonna e mondi in cui questo fatto non avviene più.

La timeline di Lost.
La timeline di Lost.

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22 commenti

  1. io ho sempre pensato che la teoria dei molti universi in realtà non risolvesse il paradosso del nonno, e tanto meno quello della conoscenza, sposta solo il problema più in là.

    poi non so dove l’hai tratta ma quella timeline di lost non mi torna per nulla, la prima ipotetica timeline non si è mai verificata!

  2. La “censura cosmica” di Hawking & Penrose è quella che Fritz Leiber chiama “Legge di Conservazione della Realtà” – per cui l’universo è disposto ad ammettere gli eventi più improbabili, pur di evitare i paradossi (e così l’uomo che torna indietro nel tempo e disarma chi lo avrebbe ucciso con una pistolettata, viene colpito da un micrometeorite calibro 45 proprio in mezzo agli occhi).
    Bel post!

  3. Fossero possibili i viaggi indietro nel tempo la soluzione più logica è quella dei molti universi paralleli. Altrimenti s’incappa in una miriade di paradossi. Se tu ora tornassi indietro nel tempo a questa mattina e andassi a svegliare il te stesso che dorme, tu ora, prima di partire, sapresti già che questa mattina sei stato svegliato da un te arrivato dal futuro. Dato che non è stato così, è conseguente che quando viaggerai indietro finirai in un universo parallelo 😀
    Ho scritto un post sui viaggi nel tempo (avanti e indietro), se posso spammarlo qui http://cervellobacato.blogspot.it/2013/02/il-viaggio-indietro-nel-tempo-libero.html… ”Se posso” e poi lo metto comunque.. Censurami!!

  4. Giusto oggi parlavo con il mio Alessandro grande – che domani ha l’esame di fisica per riparare il debito – del fatto che la fisica/chimica/scienze in genere hanno lati interessanti e non si riducono a noisi calcoli di altezze di liquidi in un tubo a u o bilanciamenti di forze per tener su nonni arrapicati su scale in pendenze improbabili. Devo fargli leggere questo articolo. Illuminante ❤

  5. Un tale che ho incontrato/incontro/incontrerò dentro un tabernacolo sospeso nel nulla a circa 65 miliardi di anni luce dalla terra mi disse/dice/dirà il tempo essere in realtà null’altro che la connessione soggettiva operata dalla parte cosciente del cervello dei tanti fenomeni di trasformazione più o meno reversibile tipici del comportamento della materia.

    Considerato che molti di questi fenomeni fisico-chimici sono assolutamente irreversibili e che OGNI fenomeno storico è assolutamente irreversibile il viaggio nel tempo sarebbe semplicemente impossibile.
    Mi spiega/spiegò/spiegherà la questione dell’irreversibilità dei fenomeni storici in questa maniera: il fenomeno storico si differenzia dal fenomeno fisico-chimico in quanto è analizzato non nelle sue regolarità ma nella sua unicità. la fisica studia i fulmini, la storia quel dato fulmine che colpì in quel dato punto in quel dato momento. l’unicità estrema di ogni evento storico è “monadica”, assoluta. Ogni evento è sè stesso “per sempre”, non vi sarà mai alcuna possibile replica di quel determinato evento, tutt’al più vi sarà un evento molto molto simile, talmente simile da risultare pressochè indistinguibile, eppure non sarà mai lo stesso. Come dice/disse/dirà Graograman: l’istante è eterno.
    Perciò anche i fenomeni fisico-chimici reversibili, storicamente assumono un connotato di irreversibilità, poichè la goccia d’acqua che evapora dall’oceano non sarà la stessa per tutto il ciclo che la condurrebbe a rievaporare dall’oceano.

    Il tempo altro non sarebbe che la razionalizzazione, la concettualizzazione di questa evidenza dell’irreversibilità storica della continua trasformazione della materia conoscibile grazie alle capacità mnemoniche del cervello, le quali generano un’illusione di coerenza e unitarietà al succedersi di eventi non correlati tra loro (il ciclo delle piante associato al succedersi degli eventi umani associato all’ergersi ed erodersi delle montagne associato alle rivoluzioni dei pianeti ed al decadimento delle particelle radioattive…) cui diamo il nome di tempo.

    Quello dei viaggi nel tempo sarebbe dunque un falso problema dettato da una percezione del tempo come dimensione esistente in sè e per sè e paragonabile allo spazio (e quindi percorribile) a dire di questo tale che incontro/incontrerò/incontrai sbagliata.
    Secondo lui i viaggi nel tempo dovrebbero essere consegnati solennemente dal dominio della fantascienza al dominio del fantasy, io però ci provo/provai/proverò a dirgli che insomma, più che con me dovrebbe misurarsi con Stephen Hawking, il quale dovrebbe saperne qualche riga di più.

  6. Una ipotesi potrebbe essere che lo spazio tempo sia discreto e che composto da “frames” come un film. E questi frames non possono essere cambiati. Se tornassi indietro nel tempo per uccidere mio nonno, in realtà i “frames” di quell’epoca già contenevano me a quel tempo in quello spazio, tutto è già successo in quel modo e quindi non sto aggiungendo niente in quanto la ‘storia’ si è già svolta in quella maniera (di conseguenza non sono riuscito a uccidere mio nonno).

  7. Grandissimo articolo.
    Sia il paradosso di Dummett, sia l’idea della “censura cosmica” mi erano ignoti e, deve essere sincero, sono molto intriganti.

    P.S.
    Nel romanzo di King 22/11/63, letto a inizio anno, non ricordo fin dove sia intervenuta la “censura cosmica”. Alla fine Kennedy si salva o no?
    😉

  8. I paradossi temporali sono assolutamente affascinanti – come quasi tutti i paradossi, per quanto mi riguarda – anche se le discussioni a riguardo finiscono sempre per friggermi il cervello, le eventualità di cui tener conto sono potenzialmente infinite!

    Articolo molto interessante, e altrettanto interessanti sono i commenti che ha suscitato 😀

  9. In realtà sono due teorie diverse, sia dal punto di vista “fisico” che praticamente filosofico. Quella del censore cosmico può essere facilmente spiegata in questo modo: in questa linea temporale, quello che accade nel presente è gia il prodotto di quello che accade di per se piu il contributo del viaggiatore temporale. Nonostante i viaggi indietro nel tempo dopo ogni istante il passato diventa “chiuso” e qualsiasi cosa io faccia dal futuro non lo sto cambiando ma lo sto solo assecondando. Esistono molte dimostrazioni per spiegare come si colloca il paradosso del nonno, del microchip di terminator o dell’equazione di trans curvatura all’interno di questa teoria. Quindi il vero paradosso sarebbe decidere di non tornare indietro ma qualsiasi cosa decida di fare, il passato ne ha già tenuto conto. La teoria degli universi paralleli è completamente diversa e come si è detto ogni minimo istante genera infiniti universi a seconda di cosa accade in qualsiasi segmento della realtà.
    Comunque Grande articolo Alex, come sempre.

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