Van Helsing (serie TV)

Un’eruzione vulcanica senza precedenti, che riguarda anche l’esplosione della caldera di Yellowstone, crea una nube di fumo e detriti destinata a oscurare il sole per diversi anni, soprattutto sul continente nordamericano.
Oltre ai danni ecologici causati da questo evento unico, esso dà anche modo ad antichi predatori, costretti ad agire al riparo dalla luce solare, di scatenare un’offensiva senza precedenti contro il genere umano.
Parliamo di vampiri.
Mentre la nube di cenere copre poco a poco i cieli degli Stati Uniti, i vampiri escono allo scoperto, diffondendo il loro morbo, ingrossando le fila, trasformando l’intero paese in un terreno di caccia.
Tre anni più tardi il genere umano è ridotto a pochi esemplari, nascosti in rifugi fortificati o in campagna. Essi cercano di resistere ai predatori, anche se oramai i succhiasangue hanno conquistato quasi tutto.
C’è però una donna, nascosta in un bunker, che porta nel suo stesso corpo qualcosa che può forse distruggere l’intera stirpe dei vampiri. Il suo nome è Vanessa Seward.

Van Helsing, serie TV disponibile su Netflix, è uno di quei telefilm (mi piace ancora chiamarli così) a cui poche persone hanno prestato attenzione. Infatti è passato quasi del tutto inosservato.
Guardando i primi dieci minuti della prima puntata viene in effetti voglia di abbandonare subito e di passare ad altro.
Io l’ho fatto, salvo poi ritornare a Van Helsing un mesetto dopo.

Superato il primo approccio, in cui si ha la sensazione di avere a che fare con un prodotto dozzinale, arriva il divertimento.
Capiamoci: non sto parlando di una serie cult o di un capolavoro, né credo che la produzione abbia voluto provare a realizzare qualcosa del genere. La storia è basata su una graphic novel che io non ho mai letto (Helsing), quindi non posso fare paragoni.
Posso però dirvi che Van Helsing assomiglia un po’ a The Walking Dead, un po’ a The Strain  e un po’ a Z-Nation.

Per fortuna è meglio di quella palla disumana di TWD, ma è diversi gradini sotto The Strain (che io adoro). Riguardo a Z-Nation lo ricorda soprattutto dal punto di vista estetico, ma per fortuna si prende più sul serio.
Non sto dicendo che Z-Nation sia brutto, ma a me le iperboli tra grand-guignol e humor nero stanco presto, infatti non posso dirmi un granché fan del serial in questione (pur trovandolo gradevole).

Van Helsing è una storia post-apocalittica.
Ci sono i vampiri, al posto degli zombie, ma a volte la differenza si nota poco.
I vampiri appena “nati” sono infatti creature stupide e bestiali, oppure lo diventano se non riescono a cibarsi sufficientemente.
In questa serie TV c’è però un nemico molto più interessante, rispetto al monotono e ripetitivo TWD. I vampiri sono infatti creati e comandati da una stirpe di succhiasangue più antichi, intelligenti e ambiziosi.
Sono loro ad aver approfittato dell’evento vulcanico per attaccare gli umani. Sono sempre loro a dare la caccia a Vanessa, perché il suo sangue ha la capacità unica di invertire la trasformazione in vampiri (anche quella già effettuata e di lungo corso).

La prima stagione di Van Helsing ha un crescendo interessante.
I primi episodi, che si svolgono quasi tutti in un bunker, sono forse i più duri da digerire. Una volta superato lo scoglio, mentre le dinamiche del gruppo di sopravvissuti di delineano, la storia diventa sempre più interessante.
Ci sono anche alcuni plot twist davvero sorprendenti.
Uno su tutti riguarda il personaggio che a lungo risulta essere uno tra i più positivi e simpatici del gruppo, ma che alla fine… (non voglio spoilerare altro).

Io darei una chance a questo serial, anche se è meno cool e pompato di altri. Chissà, magari potrebbe piacere anche a voi.


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