Spendo due parole per Spiderman – Homecoming, un film che ho apprezzato.
Gradevole, diverso dai vecchi Spiderman, qualitativamente pari a quelli di Raimi e assolutamente superiore ai reboot di qualche anno fa, Homecoming si innesta alla perfezione nell’universo cinematografico di casa Marvel.
Allo spettatore viene risparmiata la arcinota genesi dell’Uomo Ragno, ampiamente analizzata e rappresentata negli altri film. Abbiamo quindi a che fare con un giovanissimo supereroe, che ha già avuto modo di collaborare coi “grandi” (con gli Avengers, in Captain America: Civil War), e che ora si trova un po’ stretto nei panni dell’amichevole protettore del quartiere.
C’è un senso di continuità, di fluidità, ora che Spiderman è tornato a casa, ovvero gomito a gomito con gli altri eroi della Marvel. Ciò era impossibile fino a un paio di anni fa, per la nota divisione dei diritti: gli Avengers appartenevano (e appartengono tutt’ora) ai Marvel Studios, e l’Uomo Ragno alla Sony. L’accordo del 2015 ha risolto il problema, riunendo tutti quanti sotto il tetto della casa comune.
Per celebrare l’evento, in Homecoming Peter Parker, interpretato dal bravo Tom Holland, ha come “padrino supereroistico” nientemeno che Tony Stark, alias Iron Man.
Ciò detto, il film funziona per questi motivi ma anche perché si tratta finalmente di una storia di supereroi che mette in scena un “cattivo” carismatico, ben tratteggiato e per cui – a tratti – è possibile anche fare il tifo.
E dire che si tratta di una mezza calzetta, tra gli innumerevoli supercriminali dell’universo Marvel.
L’Avvoltoio è infatti uno dei più risibili avversari di Spiderman, quantomeno nella versione cartacea delle avventure dell’Arrampicamuri. Di certo sono altri i nemici storici di Peter Parker ad appassionare i fan, eppure questa volta il vecchio Avvoltoio fa un figurone.
Il merito è senz’altro di Michael Keaton, che lo interpreta in modo convinto e sornione, e della sceneggiatura, che gli crea un background che in una certa misura giustifica la carriera criminale dell’Avvoltoio.
Che poi creare un supercriminale carismatico non è nemmeno difficile, solo che il cinema supereroistico si dimentica sempre più spesso come si fa.
Se si tralasciano il Joker e Bane, della trilogia di Batman firmato da Nolan (assolutamente tra i migliori “villain” di genere di sempre, limitatamente ai supereroi del grande schermo), non ricordo infatti particolari cattivi degni di nota.
Il Marvel Cinematic Universe (MCU), pur essendo il mio preferito, ha sprecato almeno due ottime occasioni per creare dei personaggi malvagi iconici. Teschio Rosso, visto nel primo Capitan America, ha dei momenti buoni, ma è stato utilizzato poco, e con poca convinzione. Loki, pur essendo interpretato da un ottimo attore, è stato ridotto a una macchietta quasi comica, pur trattandosi a tutti gli effetti di un Dio.
C’è poi Ultron, che ha un suo perché, ma che non ha momenti o battute memorabili in tutto il secondo Avengers, di cui pure è uno dei protagonisti assoluti.
Alla fin fine il miglior cattivo del MCU risulta essere un’organizzazione, l’Hydra, piuttosto che un singolo individuo.
Ecco: l’Hydra ha dei suoi momenti iconici, è entrata a far parte di diversi meme e, momento più momento meno, funziona.
Non che nei film della DC Comics le cose vadano granché meglio, Nolan a parte.
Batman v Superman, che ritengo una discreta pellicola supereroistica, perde molta della sua carica quando entra in scena Doomsday, trattato come uno scimmione super-resistente che si limita a menare come un fabbro e a fare da deux ex machina a favore della sceneggiatura.
Wonder Woman, forse la roba migliore, tra quella proposta nel progetto Justice League, ha la sua pecca proprio nel cattivo, un Ares poco incisivo e decisamente sottotono (di nuovo, pare che registi e sceneggiatori non abbiano una spanna di incisività nel dar vita a un Dio. Un DIO, accidenti, non un rapinatore di banche).
Per realizzare un buon villain, soprattutto in ambito supereroistico (o, in linea di massima, in ambito fantasy/urban fantasy etc) occorre puntare su alcuni specifici elementi:
- Carisma – Un cattivo raramente agisce da solo. Per essere a capo di un’organizzazione, di una banda, di un esercito, deve avere un carattere che giustifichi la fedeltà dei sottoposti. Non basta il diritto di nascita, o un look decente. Occorrono le giuste parole, le azioni idonee al momento giusto, etc etc.
- Epicità – Prendiamo i già citati Bane e Joker. Pur essendo antitetici, entrambi hanno in mente uno scherma (per quanto esso possa risultare caotico, nel caso del Joker), un progetto ad ampio respiro, qualcosa che lasci il segno. Raramente un cattivo degno di questa nota agisce senza un piano per realizzare qualcosa di veramente grosso.
- Intelligenza – A meno che non si tratti di un cattivo “tutto muscoli”, esso verrà ricordato soprattutto se agirà con astuzia, evitando i momenti what the fuck e le palesi idiozie che molti cattivi continuano a fare, film dopo film.
- Momenti iconici – Perché ricordiamo con tanto affetto i cattivi dei film degli anni ’80? Perché hanno battute riuscite, scene memorabili, look entrati nella cultura pop. Volete mettere Zuul di Ghostbusters a paragone con Loki? O l’ex berretto verde Bennett, l’avversario di Schwarzenegger in Commando? Batte di diverse spanne un Crossbones qualunque, visto in Civil War. Vi risparmio citazioni più importanti, perché il paragone sarebbe impietoso. Ecco: a molti cattivi moderni mancano gli elementi di iconicità.
Ora gli spettatori attendono al varco Thanos, che sarà il protagonista di Avengers: Infinity War. Le prime immagini che lo mostrano possente ma un po’ troppo plasticoso. Io non ho un buon presentimento, ma come sempre sono pronto a essere smentito dai fatti.
PS: Personalmente sono molto più fiducioso di vedere un ottimo Venom, interpretato da Tom Hardy. Ma dovrò aspettare ancora diversi mesi…
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“Venom, interpretato da Tom Hardy”?
Queste parole sono sugosissime: stasera vado alla ricerca di informazioni.
cattivi belli che mi vengono in mente sono:
-catwoman di michelle pfeiffer, anche se quella di hatway non è di meno;
-il pinguino di denny de vito;
-joker di nicholson;
ma forse catwoman nn è proprio una cattiva^^
Non vedo l’ora di rivedere un cattivo mitico, che lo adori tanto quanto joker… chissà se arriverà mai…
Non vedo l’ora per Venom…. speriamo bene..