Altri 365 giorni

Un anno fa ero qui a pensare cosa scrivere come messaggio di fine anno.
A quei tempi aggiornavo Plutonia Experiment con cadenza quasi quotidiana. Da allora molte cose sono cambiate.
In grande: la blogosfera è moribonda, presa a calci dai social-cosi, il pubblico è frammentato e sempre più abituato a leggere articoli brevi o molto brevi.
In piccolo: ho dedicato più tempo alla scrittura di narrativa e meno ad aggiornare il blog, che comunque ha partorito una media di tre articoli a settimana, senza soste. Mica poco, considerando che nove blog su dieci di quelli che seguivo fino a quattro/cinque anni fa hanno chiuso i battenti.
Viviamo tempi di transizione, anche in questo campo (il blogging del fantastico e dell’immaginario, che in fondo interessa a un numero ristretto di persone).

Quest’anno non vi annoierò con statistiche sui miei ebook e/o post più letti, né stilerò classifiche sui film/libri/serial che mi sono più piaciuti nel 2017.
C’è una sovrabbondanza di discussioni del genere, su Facebook, e alla fine credo che queste classifiche inizino a stancare un pochino.
Riguardo agli ebook di mia produzione, invece, mi limito a spendere due parole. L’Altra Strada e Milano Tsunami sono le mio opere più lette nel 2017, con un riscontro d pubblico che mi scalda il cuore. Ma non sempre le cose sono andate bene. Max: First Lady Road, per esempio, ha riscosso molto meno successo del previsto. E io, lo ammetto, avevo enormi aspettative per questo romanzo.
Inutile pensarci troppo: le cose sono andate così e basta.

In linea di massima credo che nel 2017 gli italiani abbiano letto un po’ di meno, recensito un po’ di meno, acquistato un po’ meno libri.
Posso fargliene una colpa? Viviamo in un mondo frenetico, con 4-5 profili social da controllare in ogni minuto libero a nostra disposizione e la sera, appena tornati a casa, abbiamo un serial o due nuovi di zecca da guardare in TV o su Netflix.
Leggere è un’attività più complessa, capisco perché molti non la prendono più in considerazione.
Comunque si tiene botta, perché ne vale la pena, ma soprattutto perché adoro scrivere, nonostante tutto e nonostante tutti.
Scrivere mi diverte, mi completa, mi fa stare bene e, limitatamente al mercato italiano, mi permette di pagare qualche bolletta.

Chiudo con qualche nota personale.
Il 2017 è stato un anno di tensioni, di grandissimo stress, di piccoli ma costanti problemi (al lavoro, in famiglia etc etc).
Sono enormemente stanco e – se potessi esprimere un solo desiderio di moderata entità – chiederei di poter dormire qualche notte senza pensieri, senza insonnia indotta dallo stress, senza bruschi risvegli.
Se invece potessi chiedere un desiderio maggiore (in Advanced Dungeons & Dragons c’erano due versioni del medesimo incantesimo: limited wish e wish) lo spenderei per ottenere quella libertà persa, brandello dopo brandello, anno dopo anno.
Parlo soprattutto di libertà dalle paure e dai condizionamenti. Non bastano certi due citazioni motivazionali per levarsi da impicci del genere, ma un punto di partenza ci dovrà pur essere.
E, no, non sto parlando di scrittura.

Chiedo davvero scusa se nel 2017 ho deluso qualcuno, se ho commesso degli errori che possono aver offeso qualcuno che stimo o che mi sta a cuore.
Per il 2018 non faccio promesse complicate: mi impegno soltanto a provare a essere una persona migliore, sperando di riuscirci e di poter continuare a camminare a testa alta.

Buon anno a tutti!


Articolo di Alex Girola: https://twitter.com/AlexGirola
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Pagina autore: amazon.com/author/alessandrogirola

13 commenti

  1. Io mi propongo (come ogni giorno) per il 2018 di essere un padre più paziente e marito e figlio più presente. Mi propongo anche di incazzarmi un po’ di più con chi mi vuole mettere i piedi in testa, perché la libertà non si deve barattare, costi quel che costi.
    A te Alessandro Girola non riconosco torti. Qualche libro che hai scritto mi è piaciuto di più, qualcun altro meno ma non ci si può far nulla. Altrimenti me li scriverei da solo anzi no, perchè scrivo di merda.

    Buon 2018 a te ed a tutti noi che leggiamo (3 volte a settimana) questo blog.

  2. Auguri a tutti e soprattutto a te, Alessandro, che colha ciclo di Italia Doppleganger mi hai aperto la mente di master di GdR a tutta una nuova serie di situazioni potenzialmente giocabili. Continua così, sei il migliore 😉

      1. Cthulhu Dark (CD) di Graham Walmsley, Alessandro: 4 pagine di regolamento in grado di giocare potenzialmente qualsiasi racconto horror. Niente caratteristiche, statistiche di gioco o abilità: solo… tecniche narrative, diciamo, e una manciata di d6. Ogni volta che leggo una novelette di Italia Doppelganger, penso in termini di CD e tutto calza a pennello 😀 Una sorta di Teoria del Tutto dei GdR horror, in effetti. Recentemente è stato concluso con successo anche un kickstarter di CD ma non per il regolamento (che resta di 4 pagine) ma per creare un manuale strutturato con consigli su tecniche di narrazione horror e nuovi setting: i feedback che stanno arrivando dai giocatori che lo stanno testando sono entusiasmanti.

        1. Molto, molto interessante! Non conoscevo CD (non sono aggiornatissimo sui giochi di ruolo, anche se li ho praticati per due decenni).
          Hai un link da “sbirciare”?

  3. Augurissimi anche a te, Alessandro! A te e a tutto il tuo mondo, che comprende anche tutti i tuoi lettori…Che il 2018 ti porti un po’ di quella serenità di cui hai bisogno..

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