Le Moths

Succede raramente, ma succede: un romanzo considerato non prioritario nella produzione annuale di un autore diventa uno dei più venduti.
Vale però anche il contrario: romanzi programmati e pensati per essere “di punta” non ottengono particolari risultati d’eccellenza. O comunque non quelli che si era prefissato l’autore.
Tomato Moth rientra nella casistica numero uno. Il romanzo era pensato come dovuto completamento di un vecchio progetto rimasto in sospeso, ma a quanto pare è molto apprezzato dai lettori (cioè da voi, più o meno).
Dunque?
Dunque mi sono detto: scriviamo il seguito, no?

Ed è così che sto lavorando a Wax Moth.
Avrà i medesimi protagonisti (più eventuali new entry), un anno e mezzo dopo gli eventi autoconclusivi narrati nel primo romanzo.
Ci saranno una nuova minaccia e una nuova corsa contro il tempo. Riproporrò la struttura narrativa che ho ribattezzato “alla lady Isabel”, ovvero con una volontaria ripetitività di schema, ma non di contenuti.

Inoltre anche Wax Moth, come il predecessore, assomiglierà a un librogame “già giocato”. O – meglio ancora – a un romanzo tratto da un gioco di ruolo.
➡️ Nota a margine: la serie delle Moths potrebbe diventare una mini-espansione per Italia Doppelganger. Che ne dite?
In fondo i protagonisti sono un guerriero (Sequoia Jones), una specie di maga (Everi Kendal) e un ladro (Vern Achilles). Anche se l’ambientazione è contemporanea, il terzetto ricorda molto un gruppo di gioco di Dungeons and Dragons.

Scrivere qualcosa del genere è semplice, se ci si organizza prima di iniziare a farlo, ed è maledettamente divertente per l’autore.
Lo è anche per i lettori, che probabilmente amano alternare qualcosa di impegnato a del puro e semplice divertimento.
Uno scrittore che sforna opere concettualmente simili è l’australiano Matthew Reilly. Lo conoscete?
Reilly è specializzato in storie adrenaliche, in cui eroi più o meno improvvisati compiono imprese decisamente cinematografiche (alla Mission Impossible, per capirci), salvando il mondo, o qualcosa del genere. Oppure è capace di scrivere storie di parchi naturali segreti, in Cina, abitati da veri draghi scoperti dagli scienziati della Repubblica Popolare (vedi alla voce La minaccia del Drago).

Reilly è ottimo se alternato con romanzi con maggiore spessore. Alcuni lo criticano, proprio per il suo essere esageratamente action-writer, eppure è un ottimo mestierante, che non ha paura a scrivere cose che altri autori, tirandosela un po’, si vergognerebbero di proporre.

Ecco, i miei romanzi delle Moths funzionano con lo stesso principio.
Non so se ce ne saranno altri, dopo Wax Tomato, ma non ci sto nemmeno troppo a pensare. Scrivo e basta, e la storia mi sembra di quelle che possono davvero risultare spassose.

Tutto inizia in un luna park a tema horror/weird, la notte prima di Halloween.
Sei attrazioni non sono esattamente come le altre e presto scoprirete il perché…

Guest Stars…

Articolo di Alex Girola: https://twitter.com/AlexGirola
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2 commenti

  1. Reilly è decisamente divertente.
    È un po’ un Clive Cussler meno intellettuale, ma lo si paga per ciò che vende.
    Ed è una persona in gamba, al di là della scrittura.

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