Scrivendo Il Walmart ha gli occhi (la mia novelette di Halloween 2018) ho fatto qualche ricerca a proposito di supermercati e centri commerciali infestati da strane presenze – o quantomeno soggetti a inquietanti leggende metropolitane.
Ne ho trovati parecchi, anche se in molti casi si tratta di poche righe riportate su vecchi forum di appassionati di paranormale e urban legends. Quasi tutti sono situati negli Stati Uniti, terra che ama questo genere di storie.
I supermercati (e affini: ipermercati, maxi-iper, centri commerciali) entrano d’ufficio nella lista dei non-luoghi moderni, insieme ad altre aree di transito di quella che io definisco “varia umanità”. Mi riferisco, per esempio, a stazioni ferroviarie, aeroporti, ospedali.
I supermercati compongono una sottocategoria a se stante. Sono moderni templi pagani – non lo dico necessariamente in termini negativi. C’è molta retorica riguardo a luoghi del genere, che io frequento spesso, anche se (paradossalmente) quasi mai nei weekend. In realtà conosco molti anziani che hanno creato gruppi di reciproca compagnia, sfruttando i bar e le caffetterie dei centri commerciali. Sono alternative pratiche ai centri per anziani, alle osterie, ai club del dopolavoro.
Tuttavia capisco anche perché gli ipermercati generino anche spaventose leggende urbane.
C’è per esempio il Walmart di Panorama City, in California. Una decina di anni fa una donna morì in un incidente in ascensore. Da allora il suo fantasma infesta il terzo piano del centro commerciale. In molti sostengono di averla vista, mentre altri (compresi alcuni impiegati del Walmart) raccontano di aver visto prodotti e merci rovesciati dagli scaffali, senza che nessuno li abbia toccati.
Sempre in California c’è (c’era) il grande negozio della catena di giochi Toys ‘R Us. Parlo di quello di Sunnyvale, perseguitato da un fantasma che è una sorta di celebrità locale. Ha perfino un nome – Johnson – e una specie di biografia. Si tratta di un domestico che nel 1800 lavorava nella casa che, molti anni più tardi, venne abbattuta per costruire lo store di giocattoli. Johnson morì per un incidente domestico e da allora il suo spirito non ha mai abbandonato quei luoghi. Il fantasma spaventa occasionalmente i clienti, segue le cassiere in bagno e le molesta, bisbiglia dietro gli scaffali, specialmente nelle ore buie, poco prima della chiusura.
A Long Island, New York, esisteva un Pizza Hut infestato dal fantasma di qualcuno che morì nei suoi bagni, forse per overdose, o per un infarto (non ho notizie specifiche in merito). Da allora fino al giorno della chiusura della tavola calda, questo fantasma ha perseguitato occasionalmente i clienti che facevano uso delle toilette del locale. Si divertiva bisbigliando frasi spaventose durante il momento dei “bisogni”, oppure rovesciava asciugamani, carta igienica e altro, tirandoli addosso ai suddetti clienti.
Come ho già detto questo Pizza Hut ha chiuso pochi anni fa. Volete sapere la cosa più buffa? Un giornalista dell’Huffington Post ha chiamato il locale, senza sapere che aveva cessato l’attività. Aveva sentito le storie su questo fantasma e voleva saperne di più, probabilmente per ricavarci un articolo di “folklore locale”. Gli ha risposto qualcuno, con cui ha scambiato qualche chiacchiera amichevole. Soltanto pochi giorni più tardi il giornalista ha scoperto che quel Pizza Hut era chiuso e dismesso, e che il contratto telefonico era stato disdetto da mesi.
Quindi con chi ha parlato al telefono? Col fantasma?

Articolo di Alex Girola: https://twitter.com/AlexGirola
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