(Librogame) I labirinti di Krarth

Secondo appuntamento con la nuova rubrica dedicata alla rilettura dei vecchi librogame e – occasionalmente – alla lettura di quelli di nuova generazione.
Il primo articolo, dedicato a Misteri d’Oriente, è andato piuttosto bene, perciò mi sono convinto a proseguire questo esperimento con qualche altro titolo.
Tra sabato e domenica ho dunque rigiocato il numero uno della saga Blood Sword, una delle più mature della vecchia generazione, nonché una di quelle che ho apprezzato particolarmente.
Il primo volume è Il Labirinto di Krarth, di cui un paio di anni fa ho acquistato anche la nuova edizione Librarsi, con una traduzione aggiornata e una veste grafica eccezionale.
Ma andiamo per gradi, ok?

Blood Sword è una collana di cinque titoli, a opera di Dave Morris (uno dei miei autori preferiti di LG) e Oliver Johnson.
Queste storie sono ambientate nel mondo di Legend, che fa da sfondo anche al gioco di ruolo Dragon Warriors, che io non ho mai né giocato né visto. Si tratta di un mondo che ricorda per sommi capi il nostro del X secolo, con ampi riferimenti alla mitologia greca, romana, norrena, cristiana, araba. I Crociati della Vera Fede (religione molto affine al cristianesimo) hanno sconfitto i Ta’ashim (fedeli di una religione analaloga all’Islam) e hanno conquistato l’Outremer. Con l’appropinquarsi dell’anno 1000, si fa largo tra la gente il fervore millenarista, legato in particolare al possibile ritorno dei Veri Maghi. Costoro sono stregoni dai poteri immensi, uccisi ma non distrutti in un grande cataclisma avvenuto seicento anni prima. Con lo scattare dell’anno 1000 i Veri Maghi si apprestano a tornare nel mondo dei vivi, per dominarlo. I lettori/giocatori hanno il compito di fermarli, ma per farlo devono recuperare la Blood Sword, forgiata dagli arcangeli e capace di sconfiggere anche le più potenti creature soprannaturali.

La trama è tipicamente fantasy, in toni epici e dark, con interessanti somiglianze con alcuni elementi storici del nostro mondo. Non mancano però elementi fantasy di ogni genere e tipo, dai mostri alla magia, anche se tutto è dosato in modo maturo e non casuale.

Il primo libro della saga, Il Labirinto di Krarth è il più debole della serie. Lo pensavo trent’anni fa e lo confermo ora, dopo averlo rigiocato nel formato rinnovato pubblicato da Librarsi. Lo potremmo definire un volume introduttivo, che serve a radunare gli eroi, a testare le loro capacità, per poi lanciarli verso la ricerca della Blood Sword, dal secondo volume in poi.

Ogni tredici mesi lunari i Maghi di Krarth indicono una competizione mortale per stabilire chi fra loro sarà il signore di quella terra cupa e gelida. Le squadre di audaci avventurieri vengono inviate nei labirinti scavati al di sotto della tundra, alla ricerca dell’Emblema della Vittoria che conferirà il potere al loro padrino. Solo una squadra può uscire vincitrice; gli altri dovranno morire.

Parlo di “raduno degli eroi” perché in questa saga possono giocare più lettori contemporaneamente, oppure un solo lettore può gestire più personaggi. Le regole sono poi quelle di un piccolo gioco di ruolo. Ci sono quattro classi giocanti (guerriero, ladro, saggio e stregone), ciascuna coi suoi pregi e i suoi punti deboli. Ciascun personaggio può guadagnare esperienza e passare di livello, diventando più potente. I guerrieri combattono meglio, gli stregoni imparano incantesimi di qualità superiore etc etc.
I combattimenti si svolgono su piccole mappe quadrettate, dando la possibilità ai giocatori (e ai nemici) di muoversi con una certa libertà.
Tutto molto fluido e godibile.

A livello narrativo Il Labirinto di Krarth è piuttosto scarno, mentre i titoli successivi guadagnano molto in linguaggio, epica, intreccio. Superato questo primo volume, che è comunque godibile (e dannatamente difficile), si entra nel vivo della vicenda, godendosi appieno la storia, fino alla grandiosa conclusione.

Non so se giocherò di nuovo gli altri volumi. L’idea di questa rubrica è di rileggere soltanto i primi volumi di alcune saghe, quindi probabilmente passerò oltre. Però, vi dirò, mi è tornata un pochino di voglia di lanciare la sfida ai Veri Maghi…
Nota a margine: Librarsi sta ristampando anche gli altri volumi, tutti con nuove traduzioni, leggere aggiunte alla trama e illustrazioni inedite. Un ottimo lavoro, per i non pochi fan di Blood Sword ancora in circolazione.

Inoltre, e questa è una notizia freschissima, è in corso il progetto per la realizzazione del gioco di ruolo dedicato a questa serie, che vede coinvolti Tambù, Edizioni Librarsi e Officina Meningi. Questa è la pagina Facebook dedicata al kickstarter. Datele un occhio, credo ne valga la pena.


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