Noi diciamo pertanto tre cose: in primo luogo che questi diavoli commettono sconcissimi atti venerei non per godimento, ma per infettare l’anima e il corpo di coloro dei quali sono succubi o incubi; in secondo luogo che, con un atto simile, ci può essere una completa concezione o generazione da parte delle donne, perché i diavoli possono portare il seme umano nel luogo conveniente del ventre della donna e accanto alla materia qui predisposta e adatta al seme. (…) In terzo luogo, nella generazione di siffatte cose ciò che avviene attribuito ai diavoli è solo il moto locale e non la stessa generazione, il cui principio non è una della capacità del diavolo o del corpo da lui assunto ma di colui al quale appartenne il seme, per cui chi è generato non è figlio del diavolo ma di un uomo.
(J.Sprengher e H.Kramer, Malleus Maleficarum, Parte 1, Questione III)
Il Succube (detto anche Succubo o Succubus) è un demone pre-cristiano, già noto ai tempi dell’Antica Roma e rimasto concettualmente immutato fino ai giorni nostri.
Esteticamente viene rappresentato come una donna sensuale, lasciva, dotata di un’enorme carica erotica.
Secondo la tradizione il Succubus assorbe l’energia della vittima prescelta, attraverso un’intensa attività onirica, oppure attraverso il suo sperma, indotto a spontanee polluzioni notturne. Spesso questa possessione sessuale si protrae per giorni o settimane, fino a sfinire la vittima. Non è però automatico che la persecuzione demoniaca si spinga fino al punto di uccidere la preda scelta dal demone. Viceversa, capita spesso che la possessione termini di punto in bianco.
Ovviamente a questo fenomeno ora si dà un’interpretazione estremamente razionale: i Succubus erano/sono le metafore delle tentazioni del maligno, soprattutto dirette a chi era in qualche modo legato ai ranghi ecclesiastici.
Ai Succubus viene spesso accostata la figura del vampiro, o quella di Lilith in persona. Non dimentichiamo che esiste anche la versione maschile di questo demone, l’Incubo.
Mi preme ricordare uno dei migliori romanzi horror/urban fantasy che mi è capitato di leggere in questi anni: La ragazza dei miei sogni, di Francesco Dimitri (recentemente ne è stato tratto un film, che per me al momento risulta introvabile). Ovviamente questo romanzo tratta proprio la questione dei Succubi, e lo fa in modo a mio parere perfetto (oserei dire, nel suo contesto, quasi inarrivabile).
La sinossi, una volta tanto, è ben scritta:
Ha meno di trent’anni eppure la sua vita non ha più niente da offrire: la famiglia è opprimente, il lavoro noioso, gli amici se ne sono andati, l’amore porta solo frustrazioni. L’unica persona davvero vicina è la sua sorellina, Camilla, ma è solo una bimba. Senza speranze nel mondo reale, lui trova rifugio nei suoi sogni, dove ogni notte lo visita una ragazza bellissima. Poi, un giorno, i sogni diventano realtà. Letteralmente. Lui incontra Sofia, la ragazza dei suoi sogni. Innamorata di lui, contenta di esserlo. Sofia è intelligente, è forte, è bella, ed è disposta ad aiutarlo a ricomporre la sua vita spezzata. È perfetta. Ma è possibile che lo sia davvero? Uno dei suoi vecchi amici non la pensa così. Si fa chiamare Dagon, e parla di sé come di un “mago”. Lui non l’ha mai preso troppo sul serio, ma da quando conosce Sofia le stranezze si succedono, fino a trasformarsi in tragedia. Sofia nasconde qualcosa. Ma i suoi sono normali segreti o c’è qualcosa di più? È possibile che Sofia sia qualcosa di diverso da quello che sembra, qualcosa di diverso da una ragazza perfetta, qualcosa di diverso da un essere umano? Forse no. Forse è tutto nella mente di lui. O forse…
(SPOILER) La Succubus di La ragazza dei miei sogni è descritta in modo affascinante, accurato e “realistico”. Sì, metteteci tutte le virgolette che volete. Inoltre l’autore, che di esoterismo se ne intende davvero, la rappresenta come qualcosa di alieno, più che di realmente malvagio. La sua natura è quella di possedere un maschio umano, di averlo a livello sessuale, ma anche emotivo. Non per questo deve necessariamente desiderare la sua distruzione… (FINE SPOILER)
E qui l’articolo sarebbe finito.
Se non che…
Se non che vi potrei raccontare che quest’estate ho avuto anch’io la visita di una succube.
No, ok, probabilmente sono stati soltanto un paio di sogni sconci. Solo che io non ne faccio mai, o più che altro non li ricordo.
Né conosco la donna dai capelli rossi che mi ha accompagnato in due notti movimentate e laide. Non è una mia ex, non è la mia compagna, non è uno dei miei stereotipi “vip” di bellezza. Eppure ha saputo farsi amare come se fosse la donna più desiderabile al mondo.
Non sono state nottate brutte – anzi. Ma i risvegli, ecco, li ho vissuti in mondo drastico, con una spossatezza mai provata, e con la sgradevole sensazione di avere 40 di febbre. Sensazione svanita entro sera.
Sono stati solo sogni. Un po’ come quelli di cui parla Book and Negative in questo post.
Eppure in un’altra epoca mi avrebbero accusato di fornicare con un demonio, o qualcosa del genere, travisando quella che è una normale attività onirica.
Perché è normale, vero?
Articolo di Alex Girola: https://twitter.com/AlexGirola
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Bellissimo questo articolo sulla Succube
Grazie!
Anche Lilith ha i capelli rossi. Occhio. 😀
Quindi saresti un succubato… 🙂