
Ammetto di essere finito in un fossato creativo, per quanto riguarda la prima stesura di Zombie contro Unicorni (qui trovate tutti i post relativi a questo leggero progetto estivo). La novelette è a buon punto, ma mi son lasciato distrarre da altre cose e ora, per andare avanti nella scrittura, devo rileggere quanto ho prodotto finora. Me lo segno come appunto per agosto.
Nel mentre ho – per esempio – pubblicato Scrivi Troppo!, ed è anche per questo che ho perso il filo della narrazione di ZvsU. Anche il lancio di Melange e tutto il lavoro che ne è conseguito ha rallentato un po’ le cose, ma si tratta pur sempre di tempo speso bene.
Visto che a me non piace vivere semplice, da una decina di giorni sto lavorando anche a un altro progetto.
Dite, chi di voi si ricorda di Tomato Moth?
Tomato Moth è un mio esperimento incompiuto di scrittura, risalente al 2013.
La definisco una game novel a puntate. Ogni settimana scrivevo un capitolo e, alla fine del medesimo, chiedevo ai lettori di scegliere tra un numero variabile (2-4) di opzioni per proseguire la scrittura.
Quello che vi ho elencato è il sito del progetto, rimasto online seppur non viene aggiornato dalla bellezza di cinque anni.
Tomato Moth è un urban fantasy – con qualche accenno di bizarro fiction – anomalo, costruito più o meno sulla falsariga di un librogame, o di un’avventura per un gioco di ruolo horror/fantasy investigativo.
I tre protagonisti principali sono ispirati ad altrettanti attori. Vi basti sapere che il personaggio principale, Sequoia Jones, è praticamente The Rock.
Come dicevo, il progetto è rimasto in sospeso a lungo. Sinceramente non ricordo nemmeno il perché.
In molti mi hanno chiesto di concluderlo, segno che la storia funziona e intriga.
Dopo tutto questo tempo l’ho finalmente fatto: ho messo mano a Tomato Moth e l’ho finito.
Ho riletto il tutto, notando quanto il mio stile è cambiato e maturato in cinque anni.
Ho editato il manoscritto, apportando cambiamenti notevoli al testo, che nella sua versione originale abbonda di refusi e di brutture (anche perché scrivevo i vari capitoli praticamente in diretta, per i lettori).
Ho infine scritto i capitoli mancanti, completando la storia.
Ora mi toccherà rileggere di nuovo tutto ed editare di nuovo tutto, per poi passare il testo alla mia beta-lettrice cavia (scherzo: è una ragazza adorabile e la rispetto molto).
Scriverò quindi le note opportune per presentare la genesi di questa storia a chi non segue il blog, e l’ebook finirà su Amazon. Forse farò anche il cartaceo, ma non è detto.
Bello liscio, come dice il mio collega Davide Mana.
Strana esperienza, questa di lavorare su dei romanzi incompleti. Alcune cose, pur avendole scritte proprio io, non me le ricordavo affatto. Altre mi sono sembrate scritte proprio male. Per fortuna ho rimediato con le capacità acquisite in questi cinque anni. A quanto pare c’è sempre da migliorare. Non che avessi dubbi a tal proposito
Un’esperienza di scrittura molto utile, oltre che divertente. Vediamo se il risultato finale piacerà anche a voi lettori (sono certo di sì).

Articolo di Alex Girola: https://twitter.com/AlexGirola
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